lunedì 28 ottobre 2013

Radiopanesalame speciale Quelli di... Senza Palco


Ecco lo speciale che Radiopanesalame in collabroazione con L'Orablù ha preparato in occasione di Quelli di... Senza Palco avvenuto il 14 settembre 2013 a Bollate. Buon ascolto!

sabato 26 ottobre 2013

Ferite a morte: parte la prevendita


Da oggi è possibile acquistare i biglietti in prevendita qui oppure direttamente a L'OrablùBar in via Dante 67 a Bollate. Seguiranno aggiornamenti e approfondimenti sulla serata nei prossimi giorni.

martedì 22 ottobre 2013

The Green River Band a L'OrablùBar

Un estratto video della serata di sabato 12 a L'OrablùBar. Grazie mille a The Green River Band per la loro partecipazione!

mercoledì 16 ottobre 2013

Panino doppio strato



Le proposte di Radiopanesalame non hanno mai fine! L’Orablù è pertanto lieta di presentarvi un doppio panozzo infrasettimanale di quelli da leccarsi i baffi!

Stasera, mercoledì 16 ottobre, a partire dalle ore 22.00, troverete sul sito della radio un’altra delle novità assolute del palinsesto offerto da RPS per la stagione 2013 -2014. Andrà infatti in onda la prima puntata di SCHOOL OF ROCK, trasmissione che ripercorrerà le tappe più importanti della storia del rock attraverso musica, racconti, aneddoti e facezie assortite. Protagonisti saranno Danny Rock, nei panni del professore, e AleDiggei, nei panni dell’alunno duro di comprendon io alle prese con una materia tutta nuova. Se le presunte competenze di Danny sono frutto della fantasia degli autori, le sesquipedali lacune di Ale sono invece tutta farina del suo sacco. Insomma, ne sentirete di belle e grossolane. 

Giovedì, 17 ottobre a partire dalle 22.00, troverete inoltre sulla pagina web della radio la terza compilation 6 x 6 pezzi da Mille: IndieNitroGliceRock, offertavi dai vostri Indie Brett e Danny Rock. In attesa che Indie torni dai vari impegni che lo vedono in giro per l’Italia, accontentatevi di dodici, diconsi dodici, canzoni scelte appositamente per voi. Tutta verzura fresca fresca, appena usc ita nei negozi e a cui vale la pena buttare un orecchio. Tra gli artisti in scaletta, Bill Callahan, Arcade Fire, Calibro 35, Hank 3, Anna Calvi and more. A presto, si spera, una nuova puntata di Attenti a quei Blu.

Vi ricordiamo, tanto che ci siamo, tutti gli appuntamenti settimanali che potrete trovare su Radiopanesalame
Lunedì: ALTA GRADAZIONE, deliri alcolici e musicali della coppia Lozirion & Tem pus, trasmissione tutta rigorosamente in lingua bergamasca. E alura ? Pota!
Martedì: LE STUZZICHERIE DI WANDA, prurigini a go go e la voce sensuale delle s plendida Wanda per un programma riservato al solo pubblico adulto. Ma se siete m inorenni, ascoltarlo è anche più divertente.
Sabato: BUON CAMPIONATO, trasmissione sportiva condotta il sabato mattina da AleDiggei, con approfondimenti sul campionato di serie A, fantacalcio e mondo delle scommesse.
Domenica: AFFETTATI MISTI, la trasmissione regina di Radiopanesalame condotta dal collaudato binomio FraDiggei e AleDiggei, al secolo meglio conosciuti come Ale & Franz. Musica, simpatia e cazzeggio a manetta.

E ancora: QUANDO SI SPENGONO LE LUCI, per gli amanti del cinema conodotto da Sarapi, e I DOMATORI DELLA NOTTE, per i sonnambuli impenitenti, la cui programmazione è rimessa al sentimento degli autori.

BUON ASCOLTO E BUON DIVERTIMENTO !

Cattivissimo me

Cattivissimo me
(USA 2010)
Titolo originale: Despicable Me
Regia: Pierre Louis Padang Coffin, Chris Renaud
Sceneggiatura: Cinco Paul, Ken Daurio
Cast: Gru, Vector, Dr. Nefario, Mamma di Gru, Margo, Edith, Agnes, Minions
Genere: buonissimo
Se ti piace guarda anche: Megamind, Shrek, Cattivissimo me 2, Piovono polpette



I fenomeni bambineski sono qualcosa sempre difficile da comprendere per gli adulti. Se posso considerarmi adulto e non ne sono sicuro. Ad esempio, perché Peppa Pig ha tanto successo? E gli allucinanti Teletubbies? E i Barbapapà, L’ape maia o La Pimpa che tra i bimbetti tirano da decenni più di un pelo di figa?
Non c’è spiegazione se non nella ripetitività di episodi e situazioni capaci di creare nei piccoli una dipendenza che poi da grandi si trasformerà in altre dipendenze: nicotina, caffeina, alcool, sesso, droga…
Non vedo grandi spiegazioni nemmeno nel successo pazzesco di Cattivissimo me. Il primo episodio nei soli USA ha passato i $250 milioni, creando un hype enorme intorno al seguito, che ha superato abbondantemente i $300 milioni e si è rivelato il più grande successo commerciale dell’estate a stelle e strisce.
Peeerché?



Davvero difficile spiegarlo. Il segreto del suo successo potrebbe stare nei simpatici Mignottoni Minions, che ne combinano di tutti i colori, sono adorabili quanto stupidi e una risata sanno strapparla sia nel pubblico di bimbetti che in quello dei più grandi. Per il resto, Cattivissimo me appare un film vecchissimo, con gag e inseguimenti old-style che sembrano usciti dalla Pantera rosa o da una slapstick comedy e un protagonista che, a dispetto del titolo, non è certo così cattivissimo. Personalmente, ho trovato molto meglio il mitico Megamind, non per niente doppiato dal mitico Will Ferrell, mentre Gru (ma che nome gli hanno dato?) è doppiato in originale da Steve Carell, comico che guarda caso non mi fa ridere manco per sbaglio. Un po’ meglio del protagonista le tre bambinette in cerca di una famiglia, anche se la più piccola va di prevedibili occhioni lucidi alla Gatto con gli stivali, la più grande è una mezza nerd ma non simpatica come di solito sono i nerd nei film o telefilm e quella di mezzo boh, chi se la ricorda quella di mezzo?
Di livello medio basso anche le animazioni della pellicola Universal, lontane dagli standard di Pixar e DreamWorks.



Non del tutto da buttare invece la colonna sonora, composta da tale Heitor Pereira e dall’idola e dall’idolo Pharrell Williams, anche se quest’ultimo in carriera ha fatto ben di meglio, mentre in Italia dobbiamo come al solito farci riconoscere come Terzo Mondo musicale con la terrificante Giorgia che interpreta il terrificante brano “Tu sei”, versione nostrana di “My Life” cantata da Robin Thicke.



Sono stato troppo cattivissimo con questa pellicolina, altroché pellicolissima?
Può darsi, ma qualcuno deve pur esserlo, visto che il cattivissimo (ma dove???) Gru e il cattivissimo film scivolano nel finale in un buonismo imbarazzante e totale, esagerato persino per gli standard di una pellicola d’animazione rivolta al pubblico dei più piccoli. La cosa più fastidiosa è questo proliferare di finti villain che poi si rivela più buoni dei buoni. Basta. Che devo fare per fermarli, una perfida petizione?



Cattivissimo film?
No, cattivissimo me.
(voto 5,5/10)

Cannibal Kid

domenica 13 ottobre 2013

Incontro con Marco Balzano


Per chi si fosse perso la serata di ieri può ascoltare la registrazione dell'interessante incontro con Marco Balzano che ringraziamo per la disponibilità.

venerdì 4 ottobre 2013

Da Sud a nord tra tavola e libri





SABATO 12 OTTOBRE
presso
L'OrabluBar - Piscina comunale - Via Dante, 67 - Bollate

Da sud a nord tra tavola e libri

Dopo la pausa estiva, L'associazione culturale L'Orablu torna più in forma che mai con i suoi eventi organizzati all'interno de L'OrabluBar.


Sabato 12 ottobre "Da Sud a Nord tra tavola e libri" ci sarà il primo di questi appuntamenti realizzato in collaborazione con la Biblioteca Comunale di Bollate, BiBoll, in occasione della sua festa annuale dedicata quest'anno alla Terra.

Alle 19,30 la serata si aprirà con la possibilità di gustare un ricco buffet nostrano in un ambiente di grande convivialità.

Alle 21,00 inizierà l'incontro con lo scrittore Marco Balzano che presenterà il suo romanzo "Pronti a tutte le partenze" vincitore del premio Flaiano 2013.

Per concludere la serata, i conduttori di Radio Pane&Salame, la web radio ufficiale dell'Orablu, partiranno con uno scatenato djset.

Non mancate!



Professore di liceo, Marco Balzano scrive su riviste di letteratura e cultura generale. Ha pubblicato i romanzi Pronti a tutte le partenze, Sellerio 2013 (Premio Flaiano),  Il figlio del figlio , Avagliano 2010 (premio Corrado Alvaro), le raccolte di poesie Mezze verità e Particolari in controsenso (premio Gozzano); il saggio I confini del sole. Leopardi e il Nuovo Mondo, Marsilio 2008 (già Premio “Giacomo Leopardi” di Recanati).
Nel suo romanzo "Pronti a tutte le partenze", Balzano racconta la parabola di un precario della scuola costretto a far fronte a un presente che continua a dilazionarsi. C’è sempre una partenza da affrontare, uno sradicamento nuovo che è ormai la condizione di un’intera generazione.

mercoledì 2 ottobre 2013

La vita è un sogno


La vita è un sogno

(USA 1993)
Titolo originale: Dazed and Confused
Regia: Richard Linklater
Sceneggiatura: Richard Linklater
Cast: Jason London, Adam Goldberg, Marissa Ribisi, Anthony Rapp, Shawn Andrews, Milla Jovovich, Ben Affleck, Matthew McConaughey, Rory Cochrane, Wiley Wiggins, Cole Hauser, Christine Harnos, Jeremy Fox, Esteban Powell, Parker Posey, Nicky Katt
Genere: generazionale
Se ti piace guarda anche: That ‘70s Show, SubUrbia, Breakfast Club

La teoria dei decenni
anni ’50: la noia
anni ’60: il rock
e anni ’70, Dio mio, direi proprio che hanno rotto le palle.
E forse gli anni ’80 saranno una ficata, chi lo sa?
Pensateci, noi avremo 20 anni e non potrà andare peggio.

Cynthia Dunn (Marissa Ribisi), La vita è un sogno



La vita è un sogno è un film generazionale. Un film epocale. Non nel senso che sia poi così memorabile, ma nel senso che è il ritratto di una precisa epoca. È un film del 1993 ambientato nel 1976 che fotografa degli anni ’70 ancora molto freakettoni, appena prima della rivoluzione punk e del dominio della disco. Non c’è però più traccia dei fantasmi del Vietnam o dei movimenti civili e sociali degli anni ’60. La vita è un sogno è puro divertimento e leggerezza. Qui sta il bello del film, così come sta anche il suo limite. È come un American Graffiti della generazione successiva, gli manca solo lo stesso spessore, lo stesso sguardo malinconico.



La vita è un sogno è un film cazzone. Non è che sia proprio una commedia goliardica come Animal House, Porky’s o American Pie, ma poco ci manca, più che altro perché è meno, molto meno esplicito da un punto di vista sessuale.
La vita è un sogno è la cronaca dell’ultimo giorno di scuola dell’estate 1976 in un liceo americano. L’ultimo giorno e la relativa lunga nottata, che procede fino all’alba. E cosa succede? Soprattutto scherzi e ripicche tra senior e matricole, qualche amorucolo che spunta qua e là, ma niente di troppo travolgente, qualche nuova amicizia e tanto, tanto cazzeggio. Più tante canne. La vita è un sogno potremmo vederlo come il capostipite dei film “fumati” che tanto vanno per la maggiore negli ultimi anni. La Maria è diventata una delle protagoniste principali nelle comedy di ultima generazione, in particolare quelle prodotte da Judd Apatow. Strafumati può bastarvi, come esempio?
A parte questo, non succede davvero niente di che. Ed è anche qui che sta il fascino misterioso di questa pellicola, diventata negli anni un autentico cult, soprattutto negli Stati Uniti, e che però a me ha deluso un pochino. Speravo diventasse anche un mio nuovo cult personale, come altri film ambientati nei favolosi 70s da Il giardino delle vergini suicide ad Amabili resti, e invece niente. È una pellicola che riesce a trascinare nella notte di questo gruppo di ragazzetti, eppure non riesce a lasciare una traccia indelebile nel cuore e negli occhi. Almeno, non nei miei.



A dirigere questa notte dopo gli esami c’è Richard Linklater, autore di quell’altro super cult di Prima dell’alba, che ha generato ben due sequel (Prima del tramonto e l’imminente Before Midnight), cosa che, insomma, per una pellicola romantica indie non è che si veda molto spesso, e poi ha girato anche il divertente School of Rock, che sembrava dover lanciare Jack Black come nuovo King of comedy e invece niente, più due originali pellicole animate come Waking Life e A Scanner Darkly.
Un Richard Linklater qui ancora pareccho acerbo alle prese con un ritratto generazionale, esperimento che ripeterà con risultati analoghi in SubUrbia, pellicola questa volta incentrata sulla generazione degli anni ’90, anche questa più o meno riuscita ma non del tutto e quindi non ho ancora capito quanto mi piaccia come regista questo Linklater, visto che è parecchio discontinuo.



Se ve lo stavate domandando, La vita è un sogno ha una colonna sonora super 70s, naturalmente. C’è molto rock e hard-rock tra Aerosmith, Kiss, Black Sabbath, ZZ Top, Sweet, Runaways, etc., e qualche scelta appare un pochino scontata: ad esempio “School’s Out” di Alice Cooper che parte quando suona l’ultima campanella dell’anno? Andiamo, così è troppo facile!
Il pezzo che invece rimane incollato in testa al termine della visione è “Slow Ride” dei Foghat. A mancare è però quella canzone da brividi con cui identificare l’intera pellicola. Un difetto mica da poco per un presunto cult generazionale, echeccacchio.



Convincente solo a tratti pure il cast. I protagonisti principali di questo quadro corale non sono un granché: il quarterback Jason London è davvero poca roba e infatti la sua carriera è finita peggio di quella del fratello gemello Jeremy London, uno che in curriculum vanta al massimo Settimo Cielo, cristo Santo. Pure altri attori del cast che nei primi 90s sembravano dover spaccare il mondo, poi chi l’ha mai più visti? Il qui esordiente Wiley Wiggins è sparito nel nulla, così come la bionda Joey Lauren Adams, il nerd Anthony Rapp (comparso giusto in Road Trip) o Marissa Ribisi, nota per essere la sorella gemella (e daje) del più noto ma non poi così noto Giovanni Ribisi. Quanto a Milla Jovovich, sarà sempre meglio come modella che come attrice…
I migliori del cast sono invece rilegati in un angolino: c’è un Ben Affleck in versione pezzo di merda che va a caccia di matricole, una strepitosa Parker Posey in versione cheerleader e soprattutto lui, il futuro divo delle romcom e anche futuro Killer Joe, al secolo Matthew McConaughey (spero di averlo scritto giusto che non lo azzecco mai), al suo primo piccolo ma idolesco ruolo cinematografico di un certo rilievo. È lui il personaggio migliore di un film che per poter essere un cult, un cult vero, è un po’ lacunoso dal punto di vista di personaggi davvero fenomenali, così come anche di battute davvero memorabili, di quelle da appuntarsi sulla Smemo, a parte la frase con cui ho aperto il post.



A ciò aggiungiamo un’altra cosa. Un difetto presente unicamente nella versione italiana. La vita è un sogno da noi è uscito con un titolo che non si può proprio vedere. L’originale è Dazed and Confused, titolo di un pezzo di Jake Holmes reso noto dai Led Zeppelin, mentre La vita è un sogno non ha davvero senso alcuno. A meno che non gliel’abbia dato Gigi Marzullo.
(voto 6,5/10)
Cannibal Kid